mercoledì 2 settembre 2009

L’Italia parla la lingua del rinnovabile



La storia dell’energia italiana ha vissuto varie fasi.
La prima fase è stata una fase di monopolio statale per oltre quasi mezzo secolo. Grandi enti, Eni ed Enel hanno scritto la storia del nostro paese in questo campo.
Il 1999 è stato l’anno della svolta, quando il decreto Bersani liberalizzò il mercato dell’energia e determinò un reale terremoto che da una parte passò attraverso la privatizzazione delle industrie monopoliste e dall’altra attraverso l’ingresso di nuovi operatori del settore, anche stranieri.
Oggi viviamo una terza fase, se possibile ancora più interessante delle prime due.
Già perché l’energia se è stata importante negli anni del dopoguerra, quale ‘motore’ del miracolo economico, oggi è diventata un settore strategico per tre fattori fondamentali: l’esaurimento progressivo ma irreversibile del petrolio, lo sviluppo esponenziale delle fonti rinnovabilila necessità di proporre alternative energetiche in relazione alla problematica delle emissioni di CO2 e del surriscaldamento globale.
Nessuna degli operatori energetici in Italia può prescindere dalle fonti rinnovabili.
Nessuno.

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