martedì 23 giugno 2009

dai Romani a Marconi: la storia del telegrafo

Iniziarono i Romani e i Greci a comunicare attraverso delle fiaccole o tramite i piccioni viaggiatori.

Poi durante la Rivoluzione Francese si sperimentò il cosiddetto telegrafo ottico: delle pale che venivano esposte da una collina o da un campanile e poi andavano decifrate tramite un codice.

Napoleone creò una rete vasta quanto il suo Impero potendo così mettere in contatto tra loro Venezia e Amsterdam.

Avevano un utilizzo militare.

Le intuizioni di Volta furono propulsori per l'evoluzione della comunicazione.

Si utilizzò i rincipi della fisica per far trasportare messaggi sottoforma di impulsi elettrici.

Il primo telegrafo funzionò con la pila, le innovazioni si susseguirono velocemente e dopo l'introduzione della corrente continua e dei fili di rame.

Cooke nel 1837 inventò il telegrafo elettromagnetico. Subito apparve chiara la portata del cambiamento. La contrazione dei tempi e degli spazi, così serviva un codice adatto al nuovo mezzo.

Allora si sperimentò il codice binario e nel 1837 Morse elaborò un proprio codice e un anno più tardi brevetto il telegrafo.

Guglielmo Marconi costruì nel 1897 il telegrafo senza fili.

Nel 1901 fece la prima comunicazione transatlantica e vinse il premio Nobel

Il Titanic nel 1912 mandò un S.O.S. che fu ricevuto da tutto il mondo. Quando morì le radio di tutto il mondo rispettarono due minuti di silenzio.